Quest’anno gli Oscar alla carriera sono andati ad artisti di altissima caratura: gli attori Samuel L. Jackson, Liv Ullmann e all’attrice, sceneggiatrice e regista Elaine May.  Un riconoscimento per meriti umanitari è stato invece consegnato all’attore Danny Glover.


Non necessita di presentazioni Samuel L. Jackson, classe 1948, ammirato dal grande pubblico per aver recitato in cult del calibro di Fa’ la cosa giusta, Mo’ Better Blues e Jungle, Oldboy di Spike Lee o Pulp Fiction, Jackie Brown, Django Unchained, The Hateful Eight, Kill Bill: Volume 2 e voce narrante in Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino.

Jackson ha, inoltre, interpretato il Maestro Jedi Mace Windu nella trilogia prequel di Guerre stellari e il direttore dello S.H.I.E.L.D. Nick Fury nel Marvel Cinematic Universe.

Si tratta del primo Oscar ricevuto dall’attore in quasi 50 anni trascorsi sia dietro che davanti le quinte di Hollywood.

A chiamarlo sul palco è stato l’amico e collega Denzel Washington che, prima di consegnare l’ambita statuetta, ha voluto ricordare in due frasi la sua straordinaria carriera: “152 film e 27 miliardi di incassi, più di qualsiasi altro attore nella storia”.

Emozionato e divertito, Samuel L. Jackson ha chiosato: “È incredibile come un ragazzino con la balbuzie di Chattanooga, nel Tennessee, sia arrivato così lontano. Ho cercato di intrattenere il pubblico nel modo in cui Hollywood ha intrattenuto me”.

Proprio così, sembra incredibile ma vero: sono tante le storie di successo che ci insegnano di come un grande sogno e tanta determinazione nel raggiungerlo non vengano spezzati dalla balbuzie…anche se affrontare tutto questo porta con sé tanta fatica.

Qualche curiosità!

Oltre al suo indiscusso talento come attore, Samuel L. Jackson è conosciuto per altre tre caratteristiche: per essere uno degli attori con il più alto numero di parolacce pronunciate all’interno dei suoi film, per il suo modo di dare le battute con una velocità e un’intonazione che sono diventate una sua caratteristica e proprio per avere avuto un passato di balbuzie.

Il disturbo di cui soffriva lo ha reso vittima di bullismo durante gli anni della scuola “Al punto che una volta smisi completamente di parlare per un anno!” ha rivelato qualche tempo fa lo stesso Jackson all’Howard Stern Show.

Da ragazzo, sceglie la sfida di non farsi definire dalla sua balbuzie e si iscrive al Morehouse College di Atlanta, diplomandosi in arte drammatica nel 1972. Ottiene i primi contratti per alcuni spot pubblicitari e fa la sua prima apparizione nel film Together for Days di Michael Schultz. Poi si trasferisce a New York, entra nella compagnia teatrale Negro Ensemble e viene inserito all’interno dello show televisivo di Bill Cosby, con l’incarico di intrattenere il pubblico durante i break pubblicitari.

La sua vita e la sua carriera non sono per nulla facili, tanto che negli anni ’80, dopo aver interpretato ruoli minori ed essere stato estromesso da una importante parte a Broadway, inizia ad avere problemi di alcool e droga.

Ben presto decide di rimettersi in carreggiata e disintossicarsi. È allora che arriva la sua occasione di riscatto con Spike Lee e Jungle Fever, film in cui intrepreta proprio un personaggio tossicodipendente. Un ruolo che colpisce a tal punto la giuria del Festival di Cannes, da attribuirgli un premio speciale come Migliore Attore non protagonista, mai assegnato prima di allora a Cannes.

Ma torniamo ai giorni nostri

La cerimonia di assegnazione degli Oscar alla carriera è avvenuta, in realtà, lo scorso venerdì e questo ha creato notevole malumore tra i fan che avrebbero voluto vedere la premiazione nel corso della trasmissione di domenica sera al Los Angeles Theatre.
Molti anche i commenti negativi sui social e a riportarne uno per tutti è il portale Io Donna: “Non riesco a credere che gli Oscar si siano persi la straordinaria opportunità di premiare in diretta Samuel L Jackson, probabilmente l’attore più famoso ad aver ricevuto un Oscar quest’anno, e sicuramente uno degli attori più apprezzati dal grande pubblico”.

Concordiamo!

Sarebbe stato bello vedere, sul Palco degli Oscar, il timido sorriso di quel ragazzino preso in giro per la sua balbuzie farsi luminoso nell’attore di successo che è oggi Samuel L. Jackson.