Gli esercizi di logopedia per bambini di tre anni sono, in realtà, giochi e attività pensati per intervenire sulla risoluzione di varie problematiche.
Il logopedista è il professionista sanitario che si occupa della riabilitazione dei disturbi della deglutizione, della voce, del linguaggio orale e scritto e della comunicazione in soggetti adulti e in età evolutiva.

L’evoluzione del linguaggio è caratterizzata da una grande variabilità nei primi tre anni di vita del bambino, tuttavia le tappe principali dello sviluppo tipico costituiscono un riferimento per evidenziare eventuali ritardi; generalmente a tre anni il linguaggio è strutturato e il bambino è in grado di comunicare verbalmente utilizzando frasi complete e complesse ma non pronuncia ancora correttamente le parole. Due campanelli d’allarme per eventuali problematiche nello sviluppo del linguaggio sono: un lessico inferiore a 50 parole a 24 mesi e assenza di combinazione di due parole a 30 mesi.

Lo sviluppo del linguaggio non consiste solo nella produzione verbale, ma comprende le abilità di ascolto, la comprensione, la discriminazione di suoni diversi, le competenze motorie, cognitive e affettive che sono già presenti prima della produzione delle prime parole (intorno ai 12 mesi).

Come funzionano gli esercizi di logopedia per bambini di tre anni: stimolare il linguaggio

Nello sviluppo tipico a tre anni non sono ancora pronunciati correttamente tutti i suoni della lingua italiana e sono ancora compiute dal bambino delle semplificazioni fonologiche.

Per favorire l’evoluzione del linguaggio e migliorare la pronuncia delle parole, sono molto utili esercizi di logopedia per bambini di tre anni da consigliare nella quotidianità, come gioco, ai genitori e agli adulti che se ne prendono cura.

Innanzi tutto il logopedista agisce indirettamente, aiutando l’adulto che si occupa del bambino a creare occasioni di scambio verbale, gioco simbolico con oggetti e pupazzi e lettura condivisa su libri illustrati. Il bambino, deve percepire che l’adulto è più interessato a ciò che vuole dire e non a correggere eventuali errori. Il bimbo, nella maggior parte dei casi, pensa la parola corretta anche se non riesce ancora a dirla, infatti, se si fanno dire le parole a due pupazzi, generalmente è in grado di scegliere chi dice la parola corretta pur continuando a ripeterla semplificata e talvolta compie tentativi di autocorrezione.

Vediamo insieme alcuni esercizi di logopedia per bambini di tre anni

Quali sono gli esercizi di logopedia per bambini di tre anni?

Il logopedista suggerisce la stimolazione quotidiana dell’apparato fono-articolatorio (prassie) mediante esercizi logopedici da effettuare davanti allo specchio, con finalità diverse:

– favorire il movimento di apertura e chiusura della bocca (come il pesce) e il movimento masticatorio (come il leone che mangia). La masticazione prepara la bocca all’articolazione corretta delle parole pertanto sono consigliati cibi da masticare a lungo ed è necessario convincere il bambino ad abbandonare eventuali ausili di suzione (ciuccio, biberon) anche con l’aiuto di favole mirate;

– stimolare il soffio partendo dal fiato (es. cane dopo la corsa con la lingua fuori); utilizzare strumenti sonori a fiato, fischietti, cannuccia nell’acqua, bolle di sapone; far sentire al tatto le diverse modalità di fuoriuscita di aria dalla bocca quando si parla;

– allenare i movimenti delle labbra gonfiando le guance come il palloncino e facendo “scoppiare” le labbra (suono “PA”); trattenere l’acqua in bocca per poi spruzzarla; mettere il burro di cacao e far schioccare le labbra (bacio); cambiare la posizione delle labbra come per dire le vocali UIUIUI. Questi esercizifaciliteranno la pronuncia di alcuni fonemi quali gn sc;

– facilitare i movimenti linguali fuori e dentro la bocca, di lato e in alto, suggerendo al bambino di leccare con la punta della lingua le guance, le labbra e i denti. Questo favorisce una corretta deglutizione ed è utile per la pronuncia dei fonemi l r gl.

Grazie agli esercizi di logopedia per bambini di tre anni, l’eventuale impostazione dei fonemi mancanti sarà accettata più facilmente dal bimbo, dato questo approccio ludico verso la consapevolezza della propria oralità.

*Si ringrazia per la consulenza la dott.ssa Antonella Faggio – Logopedista